3322.
GALILEO a MATTIA BERNEGGER [in Strasburgo].
Arcetri, 15 luglio 1636.
Dalle pag. 115-120 dell'opera citata nella informazione premessa al n.° 2646. - In una "Nota delle scritture mandate al Ser.mo D. Leopoldo" (nel 1656), che è, autografa di ELIA DIODATI, nei Mss. Gal. della Biblioteca Nazionale di Firenze, P. VI, T. XVI, car. 13, è indicata anche la presente lettera (cfr. Documenti inediti per la storia dei Manoscritti Galileiani nella Biblioteca Nazionale di Firenze, pubblicati ed illustrati da ANTONIO FAVARO, nel Bullettino di bibliografia e di storia delle scienze matematiche e fisiche. Tomo XVIII, Roma, tip. delle scienze matematiche e fisiche, 1885, pag. 100); ma quel manoscritto è andato perduto.
Sono alcuni mesi che il nostro molto Ill. et officiosissimo S. Elia Diodati mi significò il desiderio di V. S. molto I. di havere i vetri(1407) per un telescopio(1408), e che uscissero delle mie mani. Non mancai di applicarmi subito a mettergli all'ordine per servirla. Non molto dopo il medesimo S. Elia mi avvisò della difficoltà e pericolo del trasmetter anco una semplice lettera da Parigi (dove pensavo(1409) d'inviare i vetri) ad Argentina; onde io sospesi il mandargli là, e stava aspettando qualche occasione sicura, se però sicura se ne ... trovare(1410) in questi universali tumulti. Avvenne alcune settimane fa che mi comparse una lettera scrittami dal S. Beniamino Angeli(1411), il quale da parte di V. S. mi domandava un telescopio, cioè non solamente i vetri, ma il cannone ancora, il quale perchè va lungo(1412) più di 2 braccia, è pericoloso, se non impossibile, a condurlo per tanta strada.
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