1636.
3330.
GALILEO a LADISLAO IV, Re di Polonia, [in Varsavia (?)].
[Arcetri, luglio-agosto 1636].
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. IV, car. 110. - Minuta autografa, in calce alla quale si legge, pur autografo; mia al Re di Pollonia.
Invio alla M. V., Ser.mo et Invittissimo Re, 3 coppie di cristalli, conforme al comandamento che ricevetti ultimamente dalla sua benignissima lettera(1435). Ho procurato che ella resti servita il meglio che mi è stato permesso di fare, restando io tuttavia nella carcere, dove da 3 anni in qua mi ritrovo, d'ordine del S.to Offizio, per havere io stampato il Dialogo sopra i 2 sistemi Tolemaico e Copernicano, se bene con la licenza del medesimo S.to Offizio, cioè del Maestro del Sacro Palazzo di Roma. So che di tali libri ne son pervenuti in coteste parti, onde e la M. V. et i suoi scienziati possano haver compreso(1436) quanto sia vero che in quelli sia sparsa una dottrina più scandalosa, più detestanda e più perniziosa per la Cristianità, di quanto si contiene ne i libri di Calvino, di Lutero e di tutti gl'eresiarchi insieme; e pur questo concetto è stato talmente impressionato nella mente del Papa, che il libro resta proibito, et io con ignominia afflitto, e condennato alla carcere ad arbitrio di S. S.tà, che sarà in perpetuo. Ma dove mi trasporta la passione? Torno a i cristalli, li quali sono per 3 telescopii di diverse lunghezze, le quali quanto devano essere lo mostrano li spaghetti avvolti intorno alle medesime coppie. Tutti 3 servano per le viste di terra, et il maggiore serve di più per le osservazioni celesti.
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