Fuori: Al molto Ill.re ed Ecc.mo Sig.re e P.ron Col. moIl Sig.r Galileo Galilei, p.o Filosofo di S. A. Ser.ma
Firenze.
3334.
FULGENZIO MICANZIO a [GALILEO in Firenze].
Venezia, 9 agosto 1636.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. VI, T. XII, car. 235. - Autografa.
Molt'Ill.re et Ecc.mo Sig.r, Sig.r Col.mo
Ricevo la gratissima lettera di V. S. molto Ill.re et Ecc.ma di 2.
Ho poste le due figure(1442) nel foglio ove mancano, e la demostratione mandata al suo luoco, che è alla figura 31, e la mostrarò al Sig.r Elzivir, acciò non si falli, perchè la figura 31 non servirà più(1443), ma questa mandata da V. S. in suo luogo. Si è rallegrato il Sig.r Ludovico, quando gli ho detto che tutte l'opere di V. S. sarano raccolte, e di già sono latine eccetto che questi ultimi Dialoghi, de' quali egli non ha dubbio che subito sarano tradotti. Mostra gran voglia di fare questo volume, et io reputo si facia gran beneficio alla posterità studiosa.
Ho sentito nominar il P. Cavalieri, Mathematico di Bologna; ma le attestationi di V. S. me lo mettono in concetto così grande, che io l'honoro et ammiro in grado supremo. Ho ricercato se vi siano sue opere, e mi dicono di no. La virtù è bona, e per ciò non può stare senza comunicarsi.
Mi duole del travaglio che le dà il suo piede: frutti dell'età, de' quali io ancora ne colgo cotidianamente qualcuno con assai pacienza. Li gusti si riducono alle specolationi, le quali V. S. ha tanto nuove et singolari, che veramente gode in vita la felicità che si può havere et con la gloria presente et futura, che certo supera l'invidia, se fosse sola invidia.
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