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      Ho dato con brevità questa mia prima oblazione ed informazione. Da questa potranno gl'Illustriss. SS. prendere risoluzione, col parere appresso di persone scienziate ed astronomi intelligenti, di quello che far vogliono in questa materia, che mi avranno, per quel breve tempo che può durare la vita mia, prontissimo a somministrare quello che potesse mancare per perfezionare la nobil impresa. Intanto V. S. Ill. gradisca la confidenza che ho presa del suo favore, benchè in nessuna parte meritevole di quello; ma dove tal mio merito non ha luogo, supplisca la grandezza dell'impresa che propongo, ed appresso la sua benignità vagliami l'offerta e la dedicazione della mia servitù. E con ogni debita reverenza le bacio le mani, e le prego il colmo di ogni felicità e maggior grandezza.
     
     
     
      3340.
     
      GALILEO ad UGO GROZIO [in Parigi].
      Arcetri, 15 agosto 1636.
     
      Dal Tomo III, pag. 151-152, dell'edizione citata nell'informazione premessa al n.° 1201.
     
      Dalla villa d'Arcetri, 15 Agosto 1636.
     
      Quale e quanta sia stata e sia la confidenza che ho nella generosità e candidezza dell'animo di V. S. Illustriss., chiaro ed indubitabile testimonio le ne può rendere l'aver io già liberamente confidato nella sua mano la mia invenzione della longitudine. La relazione fattami dal mio amatissimo e vero amico (dico del Sig. Diodati) della nobiltà di V. S. Illustriss.(1446), aggiunta al comun grido della realtà e fedeltà che rende spettabile appresso tutti gli uomini la sua nazione, non manco mi spignerebbe a riporre nella sua potestà la stessa propria vita.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XVI. Carteggio 1634-1636
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 744

   





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