Sicchè, stante questo saldo fondamento, vengo con semplici e schiette parole a pregarla che a favor del mio negozio voglia interporre ed impiegare quella autorità che la sua condizione gli concede appresso i più grandi della sua patria; il qual favore io tanto più sicuramente mi prometto, quanto che la mia oblazione è fatta apertamente e lontana da brame avare, e solo per arrecar giovamento alla mirabile arte della navigazione, in cosa tanto desiderata e di tanta utilità.
Io mando le lettere e la scrittura tutte aperte in mano del Sig. Diodati, acciò le communichi con V. S. Illustriss.; e questo fo acciò ch'ella possa (veduto il contenuto di esse) più acconciamente toccare le principali mie intenzioni a quelli appresso a i quali ella mi favorirà, tra i quali uno, per quanto intendo, dovrà essere l'Illustriss. Sig. Realio. Quello sopra di che bisogna gagliardamente premere, è che quei SS. si risolvano ad abbracciar l'impresa, nè si lascino atterrire o diffidino della riuscita per non gli esser presentata la cosa già fatta, stabilita e dall'esperienza confermata; perchè tali stabilimenti non posson esser fatti da me nè da altre persone private, che non hanno navi da navigare nè numero di sudditi da mandare e disporre in vari luoghi per far le debite osservazioni e relazioni: le quali cose tutte ricercano potenza, autorità e lunghezza di tempo, che dalla tenuità di fortuna e gravezza d'anni mi son tutte negate. Quello che al fatto sin qui posso aggiungere, sarà il tentare di rimuovere quelle difficultà che potrebber esser proposte a quei SS.; le quali se mi saranno notificate, andrò rimovendo, se saranno rimovibili, o ammettendole, se saranno insuperabili.
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S. Illustriss Illustriss
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