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      ad Arcetri.
     
     
     
      3345.
     
      FULGENZIO MICANZIO a [GALILEO in Firenze].
      Venezia, 23 agosto 1636.
     
      Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. VI, T. XII, car. 239. - Autografa la sottoscrizione.
     
      Molto Ill.tre et Eccell.mo Sig.r, Sig.r Col.mo
     
      Ho ricevuto con le lettere di V. S. molto Ill. et Eccell.ma(1459) il rotolo con li due tanto aspettati libri del moto, et ho non fatto altro, non havendo tempo, che scorsi li titoli de' theoremi e propositioni; e son restato tanto maravegliato che niente più, perchè haverano li posteri una nova scientia, tutta di peso, tanto nova che nè anco è più capitata, che si sappia, nell'imaginatione degl'huomini, e, quello che importa, di cosa naturale, reale, con evidenza mathematica.
      Ho mandata la sua lettera a Monaco, indrizzata per sicurezza al Maestro di capella(1460), e replicato per la licentia del suo nepote(1461), acciò venghi a vedere V. S.
      La maninconia nelle menti ben composte, come è quella di V. S., suol nascere da indispositione nel corpo, perchè so quanto ella ha piena cognitione e perciò pieno dominio dell'animo. La solitudine è veramente la nutrice della mestitia, e V. S. la patisce non solo con ingiuria di sè per l'altrui tirrannide, ma con discapito d'altri, non havendo io incontrato ancora alcun virtuoso, che non reputi il poter esser con lei una felicità di paradiso. La prego consolarsi colla commune attestatione del torto che ella patisce e colla gloria che gode presente, ma molto maggiore all'avvenire. Che è quanto di presente m'occorre; e le bacio le mani.
     
      Ven.a, 23 Agosto 1636.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XVI. Carteggio 1634-1636
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 744

   





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