Questo li scrivo, acciò, nascendo qualche occasione, sapi qual saria in tal caso l'animo mio.
Ho havuto poi molto caro dell'aggiunta de' 120 fiaschi e dell'occasione presa dal piacermi il suo vino. Lo beva pure lei allegramente, che non teme di podagra, che sentirò l'istesso gusto come che lo bevessi io. La prego a risalutare M.a Lucretia, e dirli che in fatti qua non si trova donna così garbata come lei, e che se in cosa alcuna la posso servire, mi commandi, e che se mai ritornassi costà, non vorrei che mi guardasse più con quelli occhi bruschi e pregni di stizza che mi faceano tutto raccapricciare. Ma per più non attediarla, finirò ricordandomeli obligatissimo e cordialissimo servitore, come la prego anco a salutare in nome mio il S.r Dino quando lo vega; e con tal fine li bacio affettuosamente le mani.
Di Bologna, alli 26 Agosto 1636.
Di V. S. molto Ill.re et Ecc.maDev.mo et Ob.mo Ser.re
F. Bon.ra Cavalieri.
3347.
BENEDETTO CASTELLI a GALILEO [in Arcetri].
Roma, 30 agosto 1636.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. XI, car. 228. - Autografa.
Molto Ill.re ed Ecc.mo Sig.re e P.ron Col.mo
Non si meraviglii V. S. molto Ill.re ed Ecc.ma se per ancora non sente altra nova del suo negozio(1464), perchè, chi lo vole condurre a buon fine, è necessario maneggiarlo col beneficio del tempo; e stia sicura che non si manca a fare tutto il possibile, e con mezi e modi oportuni per non guastare il tutto.
Il Sig.r Ambasciatore(1465) desidera sopra modo di vedere V. S. molto Ill.re avanti che parta d'Italia; e perchè non pensa di poterla godere a suo modo costì in villa, designando passare incognito assolutamente, m'ha ricercato se sarebbe possibile che V. S. s'avvanzasse sino a S. Cassano, o all'ostaria overo in casa di qualche amico, dove potesse trattare con V. S. 4 o 5 hore senza disturbo.
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