Ora, perchè egli affretta il negozio per levare certo grano da l'Abondanza innanzi la fiera, mi dice averne trattato con V. S., la quale io suplico, se bene con molto rossore, a non risguardare a' trattamenti usati con esso lei per il passato, perchè in caso che si compiaccia di fare a lui questo giovamento segnalatissimo e a me grazia singulare, potrà stare con animo quieto di spendere i danari sicuri, perchè, non bastando la mia obligatione e di mio fratello, aggiungerò mallevadori che gli sodisfaccino. E perchè detto Giulio ha animo di poter recuperare detta casa, vorrebbe fare una retrovendita; e però, se bene è stimata molto più, si contenterebbe di scudi 250, de' quali 120 doverebbono stare apresso V. S., che di tanto son creditore le monache costì di S. Matteo, e 'l resto vorrebbe prontamente; e se fra tre anni non restituirà la casa, fussi libera di V. S.; e fra tanto egli vi tornerebbe ad abitare, e pagherebbe la pigione, come conviene. Conoscho che questi negozi ricerchano più matura deliberazione; tuttavia l'occasione che V. S. ha di poter avere sincera informazione della valuta di detta casa, m'ha indotto a scriver di(1485) questo tenore: e caso che lei inclinassi a bonificar Giulio e favorire me anche in questo, non mi potendo io partire da casa, ho fatto la procura in Santi mio fratello e gl'ho dato facultà di contrattare anche in nome mio e di obligarmi all'evitione. Suplico V. S. a compatire in me il desiderio che arei di sollevare questo giovane, e con questo scusare i moltiplicati fastidii che importunamente li do: e quando non si compiaccia o non sia in comodo di aggiungere a gl'infiniti benefizii fatti alla casa mia questo soprabondante, mi stimerò nondimeno favoritissimo quando lei mi conservi in quel grado della sua grazia dove m'ha posto la sua mera benignità(1486); mentre co 'l fine, pregandoli dal Cielo il cumulo d'ogni prosperità, gli faccio umilissima reverenza.
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Abondanza Giulio S. Matteo Giulio Santi Cielo
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