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      Lo porterà il solito Santaccio, ed havrò gusto di sentire che venga ben condizionato ed a suo gusto.
      Hoggi è stato qui in campagna a favorirmi il S.r D. Marsili(1522), con una viva commemoratione dell'obligationi che a V. S. professa; e veramente se sortirà niente del suo negozio(1523), professa di riconoscerlo intieramente da lei.
      Doppo un estremo caldo qui s'è rivoltata una rigorosa tramontana, di maniera che per questi due estremi non si fanno facende co' boschetti. La Dio gratia, io la passo di salute assai bene, con particolar gusto di sentire che ancora lei la passi felicemente: e Iddio sia quello che la preservi quanto io desidero. E le bacio per fine le mani.
     
      Di Murlo, li 14 Ottobre 1636.
      Di V. S. molto Ill.reS.r Galileo.
      Vero Aff. Ser.
      A. Ar. di Siena.
     
     
     
      3377**.
     
      ASCANIO PICCOLOMINI a GALILEO [in Arcetri].
      Murlo, 17 ottobre 1636.
     
      Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. XI, car. 255. - Autografa la sottoscrizione.
     
      Molto Ill.re Sig.r mio Oss.mo
     
      Stanotte carica Santi il vino di V. S.; e perchè quest'anno si è avvertito di pigliarlo di sito, come dicon qua, tischioso, m'assicuro che non farà la burla dell'altro anno. Credo che gl'habbia a riuscire; e perchè della medesima sorte non c'era il compimento di quattro some, glie ne verrà un barrile di certo che ho imbottato per me, acciò V. S. mi dica se costoro m'hanno 'ngannato ad eleggere il primo per lei, ed acciò che ella anco sappia che questo mi rimane di riservo per lei.
      Sono ancora di fuora; ma le caccie mi vanno male, onde non posso farle assaggiare due starne.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XVI. Carteggio 1634-1636
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 744

   





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