Procuri con ogni diligenza la sua sanità, nella quale consiste gran parte della mia e l'intera mia quiete e contentezza; e con reverente affetto gli bacio le mani.
Della P. V. R.maDev.mo et Obblig.mo Ser.re
G. G.
Non havendo ricevuto risposta da mio nipote di Monaco, dubitando che forse le sue lettere siano intercette, gli scrivo con l'alligata, dicendogli che, col favore del Maestro di cappella(1527), mi mandi risposta per via di Venezia. Gli raccomando per tanto questa, come anco la risposta, se pervenisse nelle sue mani.
3379*.
BENEDETTO CASTELLI a GALILEO in Firenze.
Roma, 18 ottobre 1636.
Bibl. Est. in Modena. Raccolta Campori. Autografi, B.a LXX, n.° 33. - Autografa la sottoscrizione.
Molto Ill.re et Ecc.mo Sig.re e P.ron Col.mo
Hieri, ritornato da Bagnaia, dove son stato a servire il nostro caro et gentilissimo Sig.r Ambasciatore(1528), fui necessitato a mettermi in letto per un poco d'indispositione, dalla quale spero in Dio presto liberarmi. Hoggi ricevo la lettera di V. S. molto Ill.re et Ecc.ma, per la quale resto maravigliato vedendo che non ha riceute le mie lettere, in due delle quali accusava la riceuta del compasso e li scriveva altri particolari, et sopra il tutto ch'io havevo dicidotto scudi in mano per la spesa del compasso, quali mandarò o pacarò qui in Roma, conforme a quello che mi sarrà da V. S. ordinato.
Il Sig.re Ambasciatore partì da Bagnaia giovedì mattina alle quindeci hore, continuando il suo viaggio alla volta di Siena, e credo che da Pongibonzi si trasferirà incognito a riverire il Ser.mo Gran Duca; ma sopra il tutto tiene ardentissimo desiderio di vedere V. S.(1529) Del resto non ho che dirli altro; intenderà molte cose dal medesimo Sig.r Ambasciatore(1530), e credo ancora che toccarà con mano che io li vivo servitore di fedelissima e constantissima devotione: e tanto basti.
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