Orsù, poichè V. S. a mia contemplatione ha usato verso mio cugino eccessi di carità, mi sforzerò io ancora di mantenere a lei quanto nell'altra mia gli promessi, mentre co 'l fine gli faccio debita reverenza.
Da S.ta M.a a Campoli, 22 Ottobre 1636.
Di V. S. molto Ill.re et Ecc.maDevotiss.mo e Oblig.mo Se.re
Alessandro Ninci.
3382*.
FULGENZIO MICANZIO a [GALILEO in Firenze].
Venezia, 25 ottobre 1636.
Bibl. Est. in Modena. Raccolta Campori. Autografi, B.a LXXX, n.° 133. - Autografa la sottoscrizione.
Molto Ill.re et Eccell.mo Sig.r Col.mo
Certificato che se bene una delle scattole era stata aperta per titolo di contrabando(1534), nondimeno non è stato levato fuori alcuna cosa, ho fatto accomodare da uno di questi merzari tutto in una sola scattola, che hoggi faccio consegnar al'Ill.mo Sig.r Gio. Francesco Labia, che mi farà il favore di mandarla sicura a V. S. molto Ill.re et Ecell.ma, la quale credo restarà molto sodisfatta. Certo il merzaro che l'ha accomodata, come della professione, atteso l'eccessivo prezzo di simili bagatelle quest'anno, l'ha stimata di sopra 25 ducati. Io però non ne ho alcuna cognitione, ma ben somo desiderio che V. S. resti servita.
Ho voluto dar qualche occhiata alle opere dell'Eccell.mo Padre Matthematico di Bologna, ma le sue speculationi eccedono la mia capacità. Conosco ben certo, il mancamento essere da me; ma però non credo ingannarmi: non vi è un altro Galileo che le più alte speculationi riduce a tal facilità, che anco li poco prattichi, come son io, ne ricevono gusto inestimabile.
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