E per non tirare più in lungho sì odioso ragionamento, facendo a V. S. debita reverenza, gli pregho dal Cielo intera prosperità.
Da S.ta Maria a Campoli, 21 Novembre 1636.
Di V. S. molto Ill.reDevotiss.mo e Oblig.mo Se.re
Alessandro Ninci.
3393*.
FULGENZIO MICANZIO a GALILEO [in Firenze].
Venezia, 22 novembre 1636.
Bibl. Est. in Modena. Raccolta Campori. Autografi, B.a LXXX, n.° 134. - Autografa.
Molt'Ill.re et Ecc.mo Sig.r, Sig.r Col.mo
Vegga V. S. quello mi scrive il gentilissimo Sig.r Baitello in proposito delle azze(1557): et io fui così sciocco che non le feci pesare! Prego V. S., se sono gionte e può farle pesare, a darmene minuto raguaglio.
Mi piace che le sue lettere siano state ben capitate a Monaco, e mi maravigliavo assai che il- Maestro di capella(1558), che è huomo molto savio e cortese, non rispondesse.
Non ho ricevuto alcun aviso del S.r Elzevir: mi promesse trattare il negotio della stampa et di darne a V. S. minuto conto.
L'Ill.mo Comissario Antonini(1559), c'ha letto il Specchio Ustorio del dottissimo Cavaglieri, mi ricerca se egli o V. S. fanno alcuna cosa per vederne la riuscita. Ha qualche dubbio sopra il rinforzar et unire li raggi, se sia per corrispondere in prattica.
Intendo che 'l S.r Argoli ha fatto non so che per il suo sistema della terra mobile, nel centro, del solo moto diurno. Le sue ragioni del moto in universale sono precisamente parte delle espresse nel Dialogo che sempre viverà; ma non so niente come, ponendola nel centro, salvi le apparenze, massime delli recressimenti di Marte e Venere.
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