Lo vedrò.
V. S. mi riami e comandi: e le bacio le mani.
Ven.a, 22 9mbre 1636.
Di V. S. molto Ill.re et R.ma (sic)
S.r Galileo.
Dev.mo Ser.
F. F.
3394*.
ARRIGO ROBINSON a [GALILEO in Arcetri].
Firenze, 24 novembre 1636.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. XI, car. 261. - Autografa.
Ill.mo Sig.re mio,
Nel ricevere l'honore di visitare V. S. Ill.ma già due volte, et ultimamente da duo mesi sono, quando si trovò qua quel'Ecc.mo Sig.r medico inglese, mi assicurai tanto della sua gentilezza, che li conferivo il desiderio che tenevo di pigliare duo occhiali da quel tale Hippolito(1560), che lavora in Galleria, sopra la parola di V. S. Ill.ma, perchè li desideravo di tutta perfettione. Però da venti giorni sono che detto Hippolito (per quello mi dice) li mandò dua vetri; et inclusi haverà altri dua, delli quali la supplico a volere fare prova con primo suo commodo, con dirne in voce al latore della presente quando io potessi arrivare da lei senza darli briga per riceverne sua resolutione. In quello che io paia ardito, incolpi sua fama et gentilezza, mentre che per fine a V. S. Ill.ma humilmente mi inchino.
Fir.e, li 24 di 9bre 1636.
Di V. S. Ill.maUmil.mo Ser.re
Arrigo Robinson.
3395.
MARTINO ORTENSIO a ELIA DIODATI [in Parigi].
Amsterdam, 24 novembre 1636.
Dal Tomo III, pag. 163, dell'edizione citata nell'informazione premessa al n.° 1201.
Amsterdam, 24 Novembre 1636.
Inventum praestantissimi viri D. Galilei Illustriss. Ordines grato animo et cum summo offerentis honore excepere, post quam Nobilissimus Realius(1561) literas id rei continentes iis obtulit; quod continuo rescribendum putavi, ut expectationis vestrae taedium, quantum in me est, levare possem, et de eventu quocumque vos certiores reddere.
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