L'ingegnero di questa Ser.ma Repubblica, Olandese(1568), m'ha dato a vedere una nova aritmetica, che dice inventata e pratticata in Olanda, nella quale si fanno tutti li computi senza rotti. Ho curiositā di intenderla; e vorrei poter applicarmi anche a quella logaritmica del libro dell'Eccell.mo Mathematico di Bologna(1569), ma in fatti non posso.
      Il Sig.r Comissario Antonino(1570) mi fa spesso comemoratione di V. S. nelle lettere. Le prego dal Signore felicitā, et bacio le mani.
     
      Ven.a, 29 Novembre 1636.
      Di V. S. molto Ill.re et. Ecc.maS.r Galileo.
      Dev.mo Ser.
      F. F.
     
     
     
      3398*.
     
      GALILEO a ELIA DIODATI in Parigi.
      Arcetri, 6 dicembre 1636.
     
      Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. V, T. VI. A car. 85t. si leggono, di mano di VINCENZIO VIVIANI, tutt'e due i capitoli di lettera che qui pubblichiamo: sono trascritti sotto la medesima data, segnata sul margine, "G. G. 6 Xbre 1636", e il secondo immediatamente di seguito al primo (sebbene tra l'uno e l'altro, a quanto sembra, non vi sia continuitā); soltanto dinanzi alla prima parola del secondo capitolo Sono č un segno di questa forma [vedi figura 3398.gif]. Il secondo capitolo si legge, sempre di mano di VINCENZIO VIVIANI, anche a car. 76t.; e dell'ultimo periodo di questo secondo capitolo si hanno tre altre copie, di pugno o del VIVIANI o di un suo amanuense, a car. 29r., 73t., 147r.: ma tanto la copia a car. 76t., quanto le tre ultime ricordate presentano, in questo periodo, alcune diversitā di lezione, che notiamo a pič di pagina.
     
      Tengo l'ultima di V. S. molto I., piena del solito suo eccesso di cortesia e di diligenza, nella quale mi dā minuto ragguaglio dello stato nel quale ha veduto ritornar li Dialogi consegnati al Sig.