SS. Ordini Generali delle Confederate Provincie Belgiche, conoscendo io loro esser più atti di tutti gli altri potentati a metterla in uso, come quelli che abbondano di navili e, quello che più importa, di uomini scienziati ed intelligenti di astronomia, colla relazione e consiglio de' quali possono esser animati ad abbracciare l'impresa come riuscibile, o a tralasciarla come vana. Io, dopo avere communicato questo mio disegno col mio caro amico di Parigi, intesi che ne venne sentore a V. S. Ill., la quale mi parve intendere che desse segno di qualche geloso ma lieve sdegno per non aver io fatto il primo ricorso a lei, che mi aveva dato segno di affezione e di stima delle cose mie; e più, oltre a questo, intendo ch'ella si è alquanto doluto della mia dilazione in mandare il mio trovato: le quali sue querele non però mi sono state moleste, comprendendo io procedere dal desiderio che la mia riputazione e l'utile della sua patria non si andasse più lungamente differendo. Io da queste amiche querele e gradite accuse mi voglio purgare ed insieme sincerarmi appresso V. S., con farle sapere che della dilazione ne è stata causa, prima alcune mie gravi occupazioni; tra le quali una è il ricopiare e mettere al netto i miei Dialoghi intorno al moto locale e sopra le resistenze de i solidi all'essere spezzati, materie ambedue novissime, li quali mi è convenuto allestire per farli consegnare in Venezia (siccome ho fatto) al Sig. Lodovico Elzevirio per istampargli. Oltre a queste occupazioni, una assai lunga e non leggiera malattia mi ha tenuto oppresso.
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