Più di questo poco non è da sperarsi da queste parti, perchè niun altro frequentava la conversazione più che il Sig.r Dottor Marsilii(7), appresso del quale io so di certo non ritrovarsi cosa nessuna. E sommamente rallegrandomi di vedere il suo ingegno rivolto a simili virtuosi impieghi, bacio a V. S. senza più devotissimamente le mani.
Di Siena, 22 Genn.o 1657 (sic).
Di V. S. Ill.maDev.mo e Vero Serv.re
Arciv.o di Siena.
3417**.
FRANCESCO DUODO a GALILEO in Arcetri.
Venezia, 23 gennaio 1637.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., Nuovi Acquisti, n.° 35. - Autografa.
Molto Ill.re et Ecc.mo S.r
Sa V. S. come l'Ecc.mo Aquapendente(8) era affettionato alla nostra Casa, onde al S.r Cav.r mio zio(9) diede il vero secreto delle sue pilolle(10), che perciò ogn'anno ne facciamo fabricare in casa con l'aloe lavato in suco di rose. Ho consegno per un scatolino de tre onze al S.r Patavino(11), nostro Secretario, acciò ce le faccia haver sicuro senza bagnarsi; che secondo il suo bisogno ne farò capitare a V. S. Ecc.ma de fresco in fresco, come mi ordenerà, che di ciò la prego con affetto; chè mentre si valerà di me, conoscerò la memoria che conserva della nostra Casa. Attenderò suo aviso de quando in quando ne doverò far capitare, chè resterà servita et de roba al securo buona. Et a V. S. molto Ill.re et Ecc.ma mi raccomando, augurandole sanità. Da qui faciamo che ogni onza faccia 18 pirole.
Di Venetia, li 23 Genaro 1637.
Di V. S. molto Ill.re et Ecc.maAff.mo Ser.
Francesco Duodo.
Fuori: Al [....] S.rL'Ecc.mo S.r Galileo Galilei Do.r
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