La prego conservarmi la sua gratia, che stimo per un thesoro precioso, e le prego con ogni affetto felicità e bacio le mani.
Ven.a, 7 Febraro 1637.
Di V. S. molto Ill. et Eccell.maS.r Galileo.
Devotiss.o Ser.
F. F.
3432*.
VINCENZO RENIERI a GALILEO in Arcetri.
Pisa, 8 febbraio 1637.
Bibl. Est. in Modena. Raccolta Campori. Autografi, B.a LXXXVI, n.° 115. - Autografa.
Molto Ill.re Sig.r mio Oss.mo
Hieri giunsi in Pisa, doppo esser stato sei giorni a Siena, e penso dimane di far riverenza al Sig.r Cioli. La prego tra tanto a scusarmi se non sono ritornato per Fiorenza, perchè vorrei pure esser a Genova gli ultimi giorni di carnovale. Starò attendendo colà che V. S. m'avvisi di ciò che segue del negotiato di Parigi(48), e che vada pensando in che la posso servire al paese per dove penso di partire fra otto o dieci giorni.
Ho fatto lunga commemorazione di V. S, col'Ill.mo Arcivescovo(49); e mentre la prego a conservarmi tutto suo, le bacio affettuosamente le mani.
Di Pisa, adì otto Febraro 1637.
Scrivendo a Genova, ponga nella coperta: a S. Stefano.
Di V. S. molto Ill.reDev.mo Ser. e Vero Amico
D. Vincenzo Renieri.
Fuori: Al molto Ill.re Sig.re e P.ron Col.moIl Sig.r Galileo Galilei.
Firenze.
3433.
DINO PERI a [GALILEO in Arcetri].
Pisa, 11 febbraio 1637.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. XI, car. 182-183. - Autografa.
Molto Ill.re et Ecc.mo Sig.re e P.ron mio Col.mo
Subito ricevuta la lettera di V. S. molto Ill.re et Ecc.ma de' 7 del presente, andai a Palazzo e la detti al Sig.r Guerrini(50), acciò, subito che fusse possibile, la leggessi al Gran Duca e l'indugio non si facessi maggiore.
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