Di quelle sfere(58) harei caro sapere di che materia siano, di che grandezza, di quant'orbi, se rappresentino la teorica di tutto il sistema o se delle stelle fisse o del sole solamente, e, appresso, l'ultimo prezzo e dell'una e dell'altra.
Il Sig.r Marcantonio(59) piglia qualche miglioramento, et io sto benissimo; e unitamente facciamo reverenza a V. S. molto Ill.re et Ecc.ma, e le desideriamo prosperissima salute per benefitio di tutto il mondo.
Pisa, 18 Febb. 1636(60).
Di V. S. molto Ill.re et Ecc.maOblig.mo e Devotiss.o Se.re
Dino Peri.
3435*.
FULGENZIO MICANZIO a GALILEO [in Firenze].
Venezia, 21 febbraio 1637.
Bibl. Est. in Modena. Raccolta Campori. Autografi, B.a LXXX, n.° 136. - Autografa.
Molt'Ill.re et Ecc.mo Sig.r, Sig.r Col.mo
Rispondo al Sig.r Matematico di Pisa(61): il favore della sua lettera mi è stata delle gratie che ricevo da V. S. molto Ill.re et Ecc.ma Vorrei potere in qualche cosa servire quel Signore, quale, sendo stimato virtuoso da lei, non deve curar più sicuro testimonio, se fosse bene l'oracolo d'Appollo.
Il Sig.r Alberghetti(62) fu a vedermi uno de questi giorni. Mi dice che va dietro al suo specchio parabolico, e questa quadragesima sarà compito. Io pure, senza sapere perchè, ho certa repugnanza di credere che risponda all'aspettatione. Mi promise un schizzo della sua sfera Copernicana, che mi dà più soddisfattione che l'Olandese, de quali ho una. Certo nelle macchie solari egli occularmente fa vedere li fenomini scritti da V. S., che è cosa singolare. Vi ha aggionti due, Giove superiore, et inferiore Venere: non li ho veduti, ma mi accerta far ad unguem le loro rivolutioni, cioè la terra una annua, Venere in 10 mesi, et Giove in 12(63). All'allongar del giorno sarò a vederlo, et se mi fa lo schizzo, lo mandarò a V. S.; alla quale desidero quiete e gusto, dove io mi travaglio, in vece di speculationi, in processi.
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