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      Ma questa è generosità et cortesia hereditaria in tutto questo suo nobilissimo parentado, ch'io cercherò hormai di meritare, se posso, con ogni possibile dimonstratione della servitù mia et della mia obbedienza alli commendamenti loro.
      Accetando adunque gli suoi cortesi officii, prendo l'ardire di raccommandarle il S.re Giovanni Issaultiere di Marsiglia, che se ne va in Venetia et doverà passar a Firenze et salutare a mio nome l'Ill.re S.r Galileo Galilei; ma vorrei ben che fosse sotto il passaporto di V. S. molto Ill.re, acciò retruovi più libero accesso et che al ritorno egli me ne possa portar nuove più fresche et, com'espero, più chare della relassatione delle strettezze e durezze che sonno hormai troppo lunghe. Io l'ho preggato di comprarmi dal S.r Hypolito Francino un thelescopio, se si puotrà ottenere, cappace di spogliare il corpo delli pianetti di quei raggii che ne confondono l'obietto et la figura; et acciò non sia defraudato, mi son persuaso che V. S. molto Ill.re non haverebbe discaro di adoperarvisi, per amor mio et molto più per rispetto dell'Ill.ri SS.ri Galilei et Rossi, acciò resti servito di stromento che possa rispondere alli voti, se non in tutto almeno per la maggior parte, sì come alla riputatione che danno a quel artefice, lo qual dicono essere stato chiamato a cotesta Corte da S. A. Ser.ma di Toscana per haver l'industria di fare telescopii molto migliori degl'altri communi; giovandomi credere che V. S. n'haverà qualche certezza o noticia sufficiente per potervisi fare quel fondamento che vi si potrebbe ricchiedere se occorrerà, et che sotto la sua parola vi si potrà fare la spesa ch'ella giudicherà convenevole.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XVII. Carteggio 1637-1638
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 584

   





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