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      Fui a Pisa e presentai il libro(77) al Ser.mo Padrone, il quale mostrò d'aggradir sommamente la testimonianza di V. S. circa delle mie qualità; e per darne segno mi disse che havrebbe trattato ch'io fossi impiegato costì nello Studio di Pisa. Il mio desiderio è d'una catedra di filosofia, per legger la materia de caelo filosofica e matematicamente senza quella maladetta servitù d'Aristotele. So che a' favori de' prencipi è neccessaria la sollecitudine de' ministri; onde quando V. S. si compiacesse di scriver due righe al Ser.mo Padrone, col ringratiarlo della buona intentione che egli m'ha dato, credo che sarebbe un rinfrescarli la memoria, acciò che il negotio sortisse. Io poi son tutto tutto suo, e qui nella patria non mi par che cosa alcuna mi sodisfaccia, mentre son privo della sua amabilissima conversatione: se piace a Dio che riesca il negotiato, per la vicinanza di Pisa mi sarà più facile il rivederla.
      Col Sig.r Peri hebbi lunga commemoratione di V. S. Ill.ma, e veramente m'è riuscito quale ella me lo descrisse; ma non è meraviglia, perchè tali sono gli amici del Sig.r Galileo.
      Attendo nuove del trattato delle longitudini(78), e per fine affettuosamente con l'animo l'abbraccio e riverisco.
     
      Di Genova, adì 27 di Febraro 1637.
      Di V. S. molto Ill.re ed Ecc.maSig.r Galileo.
      Dev.mo e Sincero Ser.eD. Vincenzo Renieri.
     
      Fuori: Al molto Ill.re et Ecc.mo Sig.r e P.ron Col.moIl Sig.r Galileo Galilei.
      Firenze.
     
     
     
      3440**.
     
      PIETRO DE CARCAVY a GALILEO in Firenze.
      Parigi, 3 marzo 1637.
     
      Bibl. Naz. Fir.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XVII. Carteggio 1637-1638
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 584

   





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