Mss. Gal., P. VI, T. XIII, car. 11. - Autografa.
Molto Ill.e Sig.r mio, Pad.n mio Colend.mo
Mi rallegro con V. S. che la cagione d'inviarli le propositioni promesse nella mia lettera del 28 di Febraio(79), e che sono capitate hoggi nelle mie mani, mi dia commodità di confessarli ancor una volta che la sua cortesissima lettera mi ha liberato da un gran fastidio, et d'assicurarla che come seppi che quelle che io li scrissi di Tolosa eranno andate a male, n'hebbi tanto disgusto, quanto contento ricevo trattenendomi della amorevolissima memoria che ella si degna tener di me. Per corrispondenza della quale mi è parso dover mandarli quelle propositioni, pensate da un gentilhuomo assai stimato, ma particolarmente nella geometria, el quale m'hè tanto amico, che el ha recusato di communicare questi et altri suoi pensieri intorno alla materia di movimenti ad ognun altro fuor di me; e quantumche sia opinione contraria a quella di V. S., ho stimato che lei la verrà con la solita amorevolezza sua e con qual suo candore d'animo che non ha pari. Io ho detto che quel gentilhuomo è mio amico, perchè veramente l'è, e non s'affatica in queste materie che per la consideratione di V. S. e per avisarla di quello che li pare necessario inanzi che sia fornita la stampa del suo trattato de motu. Delle qualità di queste demonstrationi, doppo haver parlato del'authore e dove concorre il giuditio di V. S., non occorre di inviare il mio parere: dirò solo ch'io sono stato ancora mosso di mandarglieli dal suo vero amico el Sig.r Deodati, con el quale ho parlato di lungo di lei con piacer grande e reciproco; e lui ha potuto chiaramente conoscere con quanto fervore io sia per continuare sempre nel suo servicio: e la certifico di tanta correspondenza, quanta si deve al suo merito et alla sua amorevolezza.
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Colend Febraio Tolosa Deodati
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