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3453.
VINCENZO RENIERI a [GALILEO in Arcetri].
Genova, 27 marzo 1637.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. VI, T. XIII, car. 16. - Autografa.
[vedi figura 3453.gif]Molto Ill.re et Ecc.mo Sig.r mio Oss.mo
Quando ch'io partii di Pisa, rimasi in apuntamento col Sig.r Francesco Rinuccini, che va a Venetia residente del Ser.mo G. D., che egli cercasse colà di qualche stampatore, il qual volesse prendersi l'assunto di far stampar le mie tavole(113). Ma perchè in Roma vi è un tal Guglielmo Faciotti, che stampò l'Effemeridi del'Argolo(114), il quale per avventura mi potrebbe servire, voglio pregar V. S. a farmi gratia di scriver due righe al P. D. Benedetto Castelli, col mandarli il titolo del'opra, acciò che egli si prendesse cura di moverne parola con detto stampatore, perchè essendo trattato il negotio per mano di persona di credito potrà facilissimamente riuscire.
Fatto Pasqua, stimo che l'Epitalamio(115) sarà finito, e subito ne farò parte a V. S. Tra tanto voglio dar parte a V. S. d'una osservatione fatta da me nelle vibrationi de' corpi penduli, che forsi, se da lei non è stata avvertita, non le dispiacerà; et è, che lasciandosi andar dal'uno de' lati del'arco da loro descritto, e restringendosi sempre più, tante vibrationi pongono la prima volta nel ristringersi un palmo, quanto la seconda e la terza etc. Col'essempio mi lascierò forsi meglio intendere. Sia sospeso il pendulo A dal punto E fino al'altezza del'arco LF: lasciandosi poi andar libero fino ad H, nel ritorno farà la vibratione d'arco minore in B, la terza in C, etc.
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