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ALESSANDRO MARSILI a [GALILEO in Arcetri].
Siena, 6 aprile 1637.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. XI, car. 287. - Autografa.
Molto Ill.re ed Eccl.mo mio Sig.r et P.ron Oss.mo
Dal Sig.r Domenicho Cittadini ho sentito con mio singularissimo gusto il ben essere di V. S. Eccl.ma, e come per sua gratia continova il suo amorevole affetto verso di me, il quale, se ben è effetto della sua cortese natura, non di meno dà agumento alle molte(126) obligationi che le tengo.
Partii per Pisa per incontrare l'Emin.mo Sig.r cognato(127), a dove ho havuto occasione di ragionare con alcuno di quei Sig.ri lettori con molto mio gusto; ma non potei sentirli, per non leggere in quel tempo, facendosi la notomia. Non mancai però ne' miei discorsi palesarmi(128) ammiratore e debol conoscitore del valore di V. S. Eccl.ma e seguace di molte sue oppinioni, il che so che anco venne al'orechie di S. A. S.: ansi col Eminentissimo Sig.r Cardenale e con un prelato(129) di gran valore e bibliotecario del Sig.r Cardenal Barberino(130) discorremo delle sue oppinioni, ed io anco non lassai mostrarli quanto paresse a torto travagliato da Roma; e detti Signori come ammiravano il valore di V. S. Eccl.ma, così la compativano in ixstremo, e credo che al'occasioni potranno operare, come io li pregai, palesandoli quanto dovevo a V. S. Eccl.maIl negotio della cattedra(131) sta nella maniera che sempre; ed io parlandone col Emin.mo Sig.r cognato, par cosa dura che si debbia scemare a me quello che dà la cattedra ed hanno voluto dare ad altri miei compatriotti e nel'istesse cattedre che sono io, tanto più per le grandi spese che occorre fare a me, per i rispetti che V. S. sa.
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