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      Ho lettere dal sudetto Sig.r Elzivir di 4(170), 14 passato, nelle quali mi scrive che per il spazzo seguente mi haverebbe mandato il primo foglio; et subito che sia gionto, lo invierò a V. S. Mi dispiace che le convenga fare la fattica di sua mano, perchè in vero è grande, et a me, quando occorre, riesce intollerabile.
      Da quello che V. S. mi scrive circa li moti volontarii, in quali metto tutti quelli de' viventi, resto chiaro che le mie chimere, che vi faccio sopra, sono adonque intorno all'impossibile, poichè mi resta sempre impresso il detto del già P. Maestro Paolo, che quello che in materia di moto non è scibile da lei, non è adonque scibile. Ma anco circa l'incomprensibile il cervel humano si agita, purchè non sia sempre al medesimo.
      Ho ricapitata anco la lettera per Monaco. V. S. attenda alla conservatione, che quanto alla quiete che si promette dalle speculationi, io le faccio il pronostico che non la ritroverà se non meno fatticosa, perchè a lei è una operazione vitale. E le bacio con ogni affetto le mani.
     
      Venezia, 2 Maggio 1637.
      Di V. S. molto Ill.re et Eccell.maS.r Galileo.
      Dev.mo Ser.
      F. Fulgentio.
     
     
     
      3474.
     
      MARTINO ORTENSIO a GALILEO [in Arcetri].
      Amsterdam, 7 maggio 1637.
     
      Dal Tomo III, pag. 438, dell'edizione citata nell'informazione premessa al n.° 1201.
     
      Amsterdam, 7 Maggio 1637.
     
      Intellexi ex literis Domini Deodati et hodierna ad me per Dominum Bartolotti relatione, Nob. D. V. magno teneri desiderio sciendi, quo in statu versetur negotium illud circa longitudines locorum, cuius oblationem per Nob.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XVII. Carteggio 1637-1638
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 584

   





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