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      Realio fin dal mese di Novembre passato ebbe commissione di mandargli, e della quale allora gli fu data speranza) non essendogli sin qui stata mandata, non vedo in che modo io possa persuaderlo ad aprirsi più avanti, avendo per sì fatto ritardamento giusta occasione di restare in dubbio se la dedicazione della sua invenzione è stata loro grata o no. Del resto non so comprendere per qual ragione il Sig. Realio abbia tanto negligentato questo negozio; e se ben tengo per cosa certissima che non abbia avuta nessuna mala intenzione, nondimeno mi par di poterle dire con ragione, che continuandosi in questo modo, sarebbe al certo la via di perderlo, non potendosi sperare che il Sig. Galilei sia per aprirsi più avanti nelle cose da lui offerte; nec enim obtruduntur beneficia, solendo le persone savie ed intelligenti il merito delle cose, quale non si può dubitare essere il Sig. Galilei, proceder sempre con circonspezione e riservatezza. Però, per scancellar tutti questi sinistri riscontri, successi in questo principio (come io credo) piuttosto per disgrazia che altrimenti, e per ristorar la fiducia la quale per questo lungo silenzio potesse essere scemata in esso Sig. Galilei, parrebbe non solo necessario che la risposta delle loro Eccellenze non fosse più ritardata, ma forse (per corrispondere al merito della persona, alla dignità del negozio ed alla grandezza di cotesti Illustrissimi Signori) saria anco opportuno che essa risposta fosse accompagnata con qualche regalo, per testificargli con gli effetti l'onorata stima fattane da loro, finchè il negozio sendo ridotto a fine, gli sia ordinata da loro la debita ricompensa del suo trovato.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XVII. Carteggio 1637-1638
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 584

   





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