Da S.ta Maria a Campoli, 9 Maggio 1637.
Di V. S. molto Ill.re et Ecc.ma
In questo punto m'è stato donato un capretto, quale mando a V. S., che lo goda per amor mio.
Devotiss.mo e Oblig.mo Se.reAlessandro Ninci.
3481.
ELIA DIODATI a GALILEO [in Arcetri].
Parigi, 12 maggio 1637.
Dal Tomo III, pag. 172, dell'edizione citata nell'informazione premessa al n.° 1201
Di Parigi, 12 Maggio 1637.
Rispondendo alla gentilissima di V. S. molt'Illust. degli 7 Marzo(186), capitatami sono da pochi giorni in qua, le dovrà esser parso strano che, contro al mio solito, sia restato senza scriverle tanto tempo (l'ultima mia essendo degli tre Marzo, in seguito d'altre due precedenti degli 17 e 24 Febbraio, responsive alla sua degli 10 Gennaio). Et io reciprocamente mi trovavo perplesso pel suo lungo silenzio; pure me ne ha sollevato il Sig. Ruberto(187) suo, accertandomi della sua salute, e finalmente lei stessa colla sua desideratissima delli 7 Marzo: sebbene per essa m'accenna d'essersi trovata indisposta per una flussione sopra l'occhio destro, che gli aveva causato infiammazione; della quale voglio sperare che dopo ne dovrà essere stata liberata, di che starò aspettando avviso da lei con molto desiderio.
Il mio silenzio, come V. S. molt'Illust. potrà averlo argumentato dalle mie antecedenti lettere, è proceduto dall'essere stato in continua aspettazione di nuove del buono inviamento del suo negozio della longitudine, pel quale ho sentito che stanno aspettando da lei che le piaccia concorrere con loro per l'accelerazione della perfezione del negozio: sarà pregata che (secondo ne gli ha offerto per la sua proposta) voglia mandar loro un telescopio de' suoi perfetti, l'effemeridi e le tavole da lei construtte de i moti regolari de' satelliti di Giove, la fabbrica dell'orologio da lei ritrovato, ed il moto stabile per l'osservazione sopra al mare.
| |
Maria Campoli Oblig Ninci Arcetri Tomo III Parigi Illust Marzo Marzo Febbraio Gennaio Marzo Illust Giove
|