Galilaeum mandatum maturet, etiam atque etiam roga. Vale.
3490**.
LORENZO BINI a GALILEO in Arcetri.
Firenze, 23 maggio 1637.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. XI, car. 293. - Autografa.
Molto Ill. Sig.r e P.ne Oss.mo
Già che V. S. non s'è compiaciuta(204) sin ora di saddisfare mia madre(205), non ostante l'haver mandato molte volte a chiederli il fitto che V. S. li deve di cotesta villa e podere, adducendo(206) alli mia mandati che V. S. non havessi visto il patto apposto nella scrittura, del pagare anticipatamente; circha che reduco a memoria a V. S., che oltre ad haver fatte le scritture più volte, che delle prime cose che le dissi fu che, mentre V. S. volessi ricontinuare l'affitto, intendevo che pagassi anticipatamente; circha che(207) V. S. non solo non mostrò(208) di difficoltare, ma disse che non le dava fastidio, e che haveria anco pagata somma di consideratione, quando fussi tornato comodo a noi o al S.r Esaù Martellini, ma sempre la sua difficoltà mostrò nel pigliar in affitto ancora il podere. Ma in questo non occorre mi allunghi(209) da vantaggio, non si supponendo che V. S., come prudente, si fussi obbligata a cosa non vista e considerata, come veramente fu questa. Però tutte le ragioni svaniscono; e per ciò con questa m'è parso bene, per compire il termine che si deve con lei, di nuovo farle sapere che mia madre ha bisogno di far capitale del suo, e massimo essendo(210) fitti che non si suol haver difficoltà, e massime con lei, che so non li mancha la comodità. E perchè a nostra madre bisogna servirsene per cose sua particolari, vien di nuovo a suo nome per questa, vogli pagarle al'apportator di questa, acciò possa dar sadisfatione ancora lei a chi si devon pagare; e si compiacci farlo, acciò, essendo necessitata a pagar a altri, non sia necessitata darli disturbo.
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Arcetri Esaù Martellini
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