Non veggo in questi due ultimi fogli la dedicatoria, che V. S. m'ha dato intentione di mandare.
Sento con incredibile dispiacere il mancamento che mi significa del suo occhio, il quale se nasce da semplice flussione, mi par impossibile che non sia per ricuperarsi; ma se è cattarata, vi resta il rimedio della sua gran prudenza in tolerare le cose humane, supplendo colla perfettione degl'occhi della mente, nelli quali Dio e la natura l'hanno dotato, stimo io, sopra tutti i viventi, questo diffetto nel corpo.
Il Sig.r Rocco ha aperto anco meco una gran bottega di complimenti e d'i favori ricevuti da V. S.; ma se ella ha delle apostille, come mi persuado che non haverà tralasciato(267) che la sua licenza et adulation papale(268) sia senza risposta, di gratia non permetta che si perdano, che non è dovere.
Mandai lo dispacio passato alcune mostre de grograni con li precii, acciò V. S. faccia eletta de i colori, che subito resterà servita. Desidero anco di sapere se doverò in quello impiegar tutto il danaro, che è £ 140 di questa moneta: et credo sarebbe bene che V. S. appuntasse col Sig.r Residente per il recapito, perchè io non dubito che egli non habbia spesso delle occasioni di simili tramessi, e, come le scrissi(269), il nostro caro Sig.r Filippo Manuzzi è andato in Cielo. Col Sig.r Residente io non posso haver conversatione, per lo stato in che mi trovo; del che sento particolar mortificatione, poichè, essendo amico di V. S., io son sicuro che è anco soggetto colmo d'ogni virtù morale et intellettuale.
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Dio Rocco Residente Filippo Manuzzi Cielo Residente
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