E mi perdone se troppo avante sono entrato.
M'è stato grato non poco haver ricevuto quella cassettina de' suoi libri per Maso de li Gondi. Doverà ancora havere ricevuto un pieghetto, mandato già sono 8 giorni per mano del sudetto, in quanto che caldamente mi veniva raccomandato dal Sig.r Diodati: la conparsa mi sarà grato saperla. Il Sig.r Diodati sudetto mandò di quelli suoi libri dedicati a Madama Ser.ma all'Ill.mo S.r Peyres(287), li quali sono stati da lui ricevuti con grandissimo affetto; e adesso, per quanto intendo, sudetto Signore si ritrova in letto, gravemente amalato d'una buona frebbe, e ben che non sia di grave età, ma grandemente affaticato da continui studii, e li medici ce fanno qualche dubbio. Piaccia a Dio liberarlo, che veramente saria grande perdita di questo Signore per le sue buone e rare qualità, com'ancora perderia uno delli affectionati amici che possa havere al mondo; e spero ancora in Dio che a tutti ce lo conserverà. E con questo affettuosamente le faccio reverentia, pregandoli da N. S. ogniun bene.
Di Lione, 29 di Giugno 1637.
Di V. S. molto Ill.reSig.r Galileo Galilei.
Ser.re Aff.mo e Par.te Devot.moRub.to Galilei.
Fuori: Al molto Ill.re Sig.r mio Oss.moIl Sig.r Galileo Galilei, Matt.co p.o dell'A. S.
Firenze,
in Arcetri.
3513*.
GALILEO ad ELIA DIODATI in Parigi.
Arcetri, 4 luglio 1637.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. V, T. VI. - Le lin. 1-17 [Edizione Nazionale] si leggono a car. 86t., in copia di mano di VINCENZIO VIVIANI, che sul margine annota: "G. G. 4 Luglio 1637", e in matita soggiunge: "in questa la perdita dell'occhio destro". Le lin.
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