Venetia, 4 Luglio 1637.
Di V. S. molto Ill.re et Ecc.maS.r Galileo Galilei. Arcetri.
Dev.mo e Vero Ser.reFran.co Rinuccini.
3515.
ELIA DIODATI a GALILEO [in Arcetri].
Parigi, 7 luglio 1637.
Dal Tomo III, pag. 180-182, dell'edizione citata nell'informazione premessa al n.° 1201.
Parigi, 7 Luglio 1637.
Colla gratissima di V. S. molt'Ill. de' 6 del passato ho ricevuto la sua risposta alle lettere de' SS. Realio ed Ortensio(289). È stato molto a proposito che V. S., mossa dalla sua solita generosità, abbia senza indugio mandato nella lettera al Sig. Realio la sua risposta ai quattro capi scrittigli(290) dal Sig. Ortensio, avendo con essa rivelato quanto le restava da dire circa il suo segreto, sebben pareva che con ragione avria potuto aspettare a mandarlo fin che avesse ricevuta la risposta, già tanto tempo aspettata, degl'Illustriss. SS. Stati; poichè, come vedrà dall'allegata lettera(291) del Sig. Realio, detta risposta non comparisce, che in luogo di essa se gli manda solo la traduzione italiana del primo e secondo loro decreto sopra questo negozio; sicchè se non l'avesse anticipato con questa sua risposta, il negozio avrebbe potuto ricevere qualche sconcerto ed essere ritardato: il quale poichè lo pigliano a cuore, e che desiderano vadia innanzi e che per l'ultimo loro decreto hanno ordinato alla Camera dell'Indie d'Amsterdam di provvedere a' Commissarii le cose necessarie per attenderci, non si sarebbe in tal congiuntura potuto desiderare meglio di quello che V. S. molt'Ill. ha fatto senza saperlo, avendo colla sua prontezza prevenuto tutto il disturbo che poteva nascere.
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