E per tanto, essendo io sicurissimo che la somma prudenza di cotesti Ecc.mi Signori un giorno vorrà ritrovare modo di aggiustare le controversie con la Sedia Apostolica, pare che, senza entrare a trattare di annullare gli ordini fatti a favore di D. Modesto da Padova, si possa in beneficio publico far fare officii con D. Modesto che si accomodi, per non lasciare questo osso duro da rodere (e mi creda che è più duro di quello si pensa) da rodere, dico, nell'accomodamento delle altre cose principalissime e importantissime, acciò che i maligni, nemici della felicità della Ser.ma Republica, non habbino questo attacco, di conturbare la mente di quello o di quelli che haveranno da agiustare le partite maggiori, essendo questa alla fine cosa di monaci, la quale non deve intorbidare i massimi negozii della Ser.ma Republica, la quale Iddio conservi e prosperi eternamente.
D. Benedetto di Brescia Ab.te
3519*.
FRANCESCO RINUCCINI a GALILEO in Arcetri.
Venezia, 11 luglio 1637.
Bibl. Est. in Modena. Raccolta Campori, Autografi, B.a LXXXVII, n.° 29. - Autografa.
Molto Ill.re et Ecc.mo Sig.re e P.rone Oss.mo
Quando V. S. mi tralascierà il favore de' suoi comandi, mi priverà di quel gusto, che provo grandissimo, di servirla, e perciò sarà in obbligo di compensare in qualche altro modo questo mio danno; che seguirà in buona parte, quando mi farà sentire buone nuove della sua salute, che con ogni maggiore affetto gli prego felicissima.
Haverò gusto sentire che gli sia giunto ben conditionato il fagotto che per il Conti gl'inviai la passata(314). Il piego per il Padre Maestro Fulgentio è stato recapitato in mano del suo compagno, che subito glielo mandò in villa, dove egli al presente si trova; però non si maravigli se assorte non fussi qui alligata la risposta.
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