Il fabricarne poi le efemeridi riesce operatione facilissima et speditissima, con mezzo de i soli moti medii et della prostaferesi di Giove, come a suo tempo(323) si dirà.
Quanto al telescopio, essendo in meglior stato, non mancherò di farlo fabricare e di mandarlo; ma voglio che sia esquisito, perchè non vorrei che ne il S.r Ortensio nè altri mettesse dubbio sopra le mie affermationi: cioè che l'instrumento che io ho adoperato, e simile al quale io ne manderò il compagno, et ha tale perfezzione che mostra il corpo di Giove terminatissimo et rotondissimo, e di grandezza (quando Giove è perigeo) non minore della terza o al più quarta parte del disco lunare con l'occhio libero; mostra le Medicee più distintamente che l'occhio libero non vede le fisse della seconda grandezza(324), et una delle quattro, che è alquanto maggiore delle tre, si vede non men bella della Spiga; in oltre, si continua(325) la loro veduta in tal chiarezza de' crepuscoli che le stelle fisse non compariscano anchora(326). Col medesimo telescopio seguitando Giove et ogni altro pianeta(327), et anco le fisse della prima e seconda(328) grandezza, si scorgono distintamente tutto il giorno, e sia(329) il sole quanto si voglia alto. Questo medesimo instrumento mostra Venere, nel suo primo apparire(330) vespertino e sino quasi alla sua massima digressione, tutta rotonda; comincia poi, nell'avvicinarsi(331) et abbassarsi sotto il sole, a farsi come mezza, et quindi, seguendo, a farsi falcata(332), fino che si conduce alla sottilissima falce(333), quale si vede nella luna nel suo primo apparire: et è la grandezza di tal falce Venerea, veduta(334) con telescopio, poco inferiore a quella della luna veduta con l'occhio libero.
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Giove Ortensio Giove Giove Medicee Spiga Giove Venere Venerea
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