In oltre, a quelli che sanno moltiplicare un numero per un altro, potrebbero per aventura tali cautele parere impresa troppo laboriosa. Imperò che, se si trovassero, ver. gr., trenta sorti di nero e trenta sorti di bianco (che forsi se ne ritrovaranno molto più), il numero dell'esperienze arrivarebbe vicino al milliaro, sì che bisognarebbe tingere quasi mille matoni; e quello che mi riesce più spaventoso è che le diversità delle materie forsi trapassaranno le milliara de' millioni, ed in conseguenza il numero delle sperienze giungerebbe a un numero incomprensibile, e vado dubitando che l'esperimentatore, tanto cautelato e circonspetto come ricerca il nostro filosofo, si spaventarebbe: ed io per me, se fossi ridotto a tal termine, lasciarei senza invidia così largo campo di filosofare e fare esperienze al filosofo medesimo. Qui, se io ho da dire il vero di un mio pensiero, mi vado imaginando, che ritrovandosi questo galanthuomo avviluppato e confuso, nè potendo sfuggire nè scusarsi, habbia poi preso partito di confondere ed avviluppare ancora il conpagno in un mare di cose, acciochè così venisse a restare offuscato quel concetto che egli meritava che si facesse della sua filosofia.
Quanto poi a quell'ultima cautela, di fare l'esperienza alla presenza di uno che fosse dell'opinione contraria, dico che veramente sarebbe facile il farla, e quando non si trovassero altri si potrebbe fare alla presenza di questo gran filosofo; e se bene se li potrebbe giustamente opporre quella medesima eccezzione che egli oppone a noi, cioè che sibi applaudendo fosse per tenere salda la sua opinione che il bianco si riscaldi più del nero, in ogni modo mi rimetterei sempre alla sua sentenza, stimandolo per huomo ingenuo e di buona conscienza, ed essendo l'esperienza tanto manifesta che non si può negare in modo nessuno.
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