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      Mi sarebbe però piacciuto più che la cautela fosse stata proposta del pari per una parte e per l'altra, cioè che si facesse alla presenza di una persona indifferente, non intendendo bene la ragione per la quale egli pretenda di essere più degno di fede dell'avversario.
      Hora, per ritornare al filo dell'historia nostra, che forsi con troppo lunga digressione ho quasi smarrito, il filosofo, come ho detto, ci ridusse finalmente a mettere mano a' ferri, cioè alle più alte e sottili specolazioni della più recondita e profonda filosofia, ed assegnò la ragione di questa altra conclusione, cioè per qual cagione si riscalda più la parte nera che la bianca. Io confesso la mia insufficienza nell'intenderla bene e spiegarla, ma in sostanza mi pare che la ragione fosse assegnata molto buona e concludente, e fu questa: essere più calda la parte nera del matone che la bianca, perchè nella parte nera si ritrova più caldo che nella bianca; cosa che veramente mi quietò assai assai, restando maravigliato di così sottile modo di filosofare.
      Questo è quanto sin hora è occorso con il sodetto filosofo. Ma dopo, aborrendo io d'entrare in quello gran pelago di quelle innumerabili ed a me assolutamente impossibili esperienze, mi sono contentato di abbracciarne quattro altre solamente, oltre alla sopramentovata, dalle quali forse se ne potrà cavare qualche probabilità di certo mio pensiero intorno a questa materia. Due di queste sono già state fatte da me, e farò le altre con la prima occasione che io habbia un poco di ozio e quiete.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XVII. Carteggio 1637-1638
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 584