3548*.
GALILEO a LORENZO REALIO [in Amsterdam].
[Arcetri], 22 agosto 1637.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. V, T. VI, car. 87r. - Copia di mano di VINCENZIO VIVIANI, che promette queste parole: "G. G. 22 Agosto 1637. Al Sig. Realio tra altre cose così scrive:". Lo stesso capitolo, con varianti di forma insignificanti, si legge, pur di mano del VIVIANI, a car. 82r., del medesimo codice.
Ho anco deliberato di mandar il mio medesimo telescopio, più squisito di quanti ne siano fin ora stati fabbricati, col quale ho scoperte tutte le maraviglie celesti, del quale avevo fatto donazione post mortem al Ser.o G. D. mio Signore(394); ma significando a S. A. S. come mi ero obbligato a mandarne uno agli Ill.mi e Potentissimi Stati, me l'ha benignamente ridonato; et io, come quello che, avendo perso l'occhio buono, non era più per adoperarlo, volentieri lo colloco in mano di cotesti Ill.mi e Potentissimi Signori, li quali supplicherò poi a suo tempo che voglino farne fare buona custodia, se non per altro almeno per esser stato lo scopritore di tante novità nel cielo, con grandissimo accrescimento della nobile scienza astronomica.
3549.
ALESSANDRO MARSILI a GALILEO in Arcetri.
Siena, 23 agosto 1637.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. XI, car. 326. - Autografa.
Molto Ill.re ed Eccl.mo Sig.re et P.ron mio Oss.mo
Do parte a V. S. Eccl.ma con questa mia come dal Ser.mo Granduca son stato honorato della gratia della condotta di Pisa con stipendio di scudi secento. Questo honore mentre lo riconosco quasi affatto dalla cortese protezione di V. S. Eccl.ma, anco vengo a confessargliene una somma obbligatione, desiderando che quanto da lei mi viengono augumentati i debiti con nuove gratie, altrettanto si voglia compiacere essercitare la mia devota servitù con li suoi comandamenti.
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