Ne rendo però a V. S. quelle maggiori grazie che io posso, conoscendo di non la potere mai ringraziare a pieno.
Mando nove fogli originali e altri e tanti di copia(454), e aspetto con desiderio gl'altri da poter proseguire. Mando ancora quattro forme di cacio, che pesano lib. 13, on. 6, costano lire sei e soldi quindici, e cotogne n.° 33, costa nosoldi sedici. Prego V. S. a scusarmi se non resta servita conforme al suo desiderio, perchè in questo paese per quest'anno non si trova meglio, se bene di questa sorte ora non ne manca. Avevo provisto i raviggiuoli, ma la trascurataggine di Santi, o la troppa destreza d'un mio gatto, mi proibisce il poterli mandare; procurerò bene che V. S. n'abbia la prossima settimana.
Ancora non ho rivisto il Sig.r Pievano di Campoli, quale saluterò in nome di V. S., pregando a lei dal Cielo intera sanità, acciò quanto prima possa ricevere il favore che nella sua cortesissima lettera mi accenna, d'essere onorato in questo mio tugurio con la sua presenza; mentre co 'l fine con sincero affetto la riverisco.
Da S.ta Maria a Campoli, 12 Ottobre 1637.
Di V. S. molto Ill.re et Ecc.maDevotiss.mo e Oblig.mo Se.re
Alessandro Ninci.
3577.
PIETRO GASSENDI a GALILEO in Arcetri.
Marsiglia, 13 ottobre 1637.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. VI, T. XIII, car. 55-56. - Autografa.
Viro incomparabili Galileo Galilei, Magni Hetruriae Ducis Mathematico,
P. Gassendus S.
Aderam nuper Aquis-Sextiis, Galileo clarissime praestantissimeque virorum, cum inlustris Petriscii(455) nostri tou makarìtou germanus(456) tuas accepit litteras, et quanta mei mentio facta abs te fuisset ostendit.
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