Tuttavia indugerò ancora tre o quattro giorni a rimandarle, già che mi si porge occasione sicura per la venuta costà del Signor Andrea Arrighetti, il quale, facendo la strada di Loreto, conduce a Roma un suo figlio, e sarà a godere, non senza mia invidia, la dolce conversazione di V. P. Reverendissima. Mi dà nuova il medesimo Signor Peri aver fatto parallelo dell'ultimo occhiale, venuto da Napoli al Gran Duca con spesa di settanta scudi, parallelo, dico, con un altro suo dell'istessa lunghezza, lavorato qua da Tordo(470) di Galleria, e finalmente trovatoli pochissima differenza, con qualche vantaggio però di quello di Napoli.
Io veggo adesso di rado il Signor Dino, occupatissimo in varie curiosità del Gran Duca et affari di casa sua, et ora massime che si va mettendo all'ordine per l'andata alla sua lettura di Pisa; talchè non posso dirle se abbia trattato col Gran Duca per conto del tenere impiegati costà i cento scudi per investirgli in vetri di Napoli, li quali vengono comunemente stimati qua di troppo alto prezzo.
Io gli rendo grazie dell'avermi voluto regalare di una delle tre lenti mandate, a mia elezione; ma perchè l'averle senza poterle usare mi accresce malinconia e cordoglio, la rimanderò insieme con le altre, se già non si trovasse da recapitarne qualcuna qua al prezzo assegnatogli; il che io non credo.
Ho veduto i disegni della faccia lunare(471), dei quali quelli fatti con lapis e gesso sono ragionevoli, ma vi manca però il rappresentare una parte che io stimo principalissima sopra tutte le altre, e questa è quelle tirate lunghissime di monti scoscesi et altri gruppi di scogli dirupati, dei quali non ve ne veggo nissuno, come nè anco quelli che sono di perfetta vista e che gli sanno scorgere e distinguere chiarissimamente nella faccia della luna.
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