Desidero intensamente una sua parola, se queste nove osservationi favoriscano o faccino alcun argumento per quella sfortunata opinione, che per la persecutione si va facendo generalissima, tanto che tutti li sensati stupiscono d'havere mai potuto essere dell'altra.
Le prego con tutto l'affetto consolatione, e le bacio le mani.
Ven.a, 14 9bre 1637.
Di V. S. molto Ill.re et Ecc.maS.r Galileo.
Dev.mo Ser.
F. F.
3600**.
FRANCESCO RINUCCINI a GALILEO [in Arcetri].
Venezia, 14 novembre 1637.
Bibl. Est. in Modena. Raccolta Campori. Autografi, B.a LXXXVII, n.° 35. - Autografa.
Molto Ill.e et Ecc.mo Sig.r e P.ron Mio Oss.mo
Se al titolo, del quale mi honora, di affettuoso verso la di lei persona, V. S. havesse aggiunta quella parolina di servitore, la definitione si adequava al definito per l'appunto; ma il vedere che Signore tanto prudente et amorevole la tralascia, mi fa credere d'esserne facilmente immeritevole, e tanto pių che non veggo, come vorrei, esercitata la mia servitų: la devotione della quale pregola a riconoscere nel recapito delle sue lettere, giachč non mi porge con i suoi comandi maggiore occasione di testificargliela. Con che fine, supplicandola a continuarmi il favore della sua gratia, gli bacio reverentemente le mani.
Venetia, 14 9bre 1637.
Di V. S. molto Ill.e et Ecc.maS.r Galileo Galilei.
Dev.mo et Obb.mo Ser.eFranc.o Rinuccini.
3601.
GALILEO a [FULGENZIO MICANZIO in Venezia].
Arcetri, 20 novembre 1637.
Bibl. Marciana in Venezia. Cod. XLVII della Cl. X It., n.° 16 - Originale, di mano di MARCO AMBROGETTI.
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