Rev.mo P.re e mio Sig.r Col.mo
Alla gratissima della P. V. Rev.ma delli 31 8bre(512) risponderò brevemente, essendo soprafatto dall'obbligo di rispondere a molte lettere, et inabile a scrivere pur un sol verso.
Quanto a i Sig.ri Elzevirii, già con altra ho scritto alla P. V. Rev.ma come i fogli stampati, inviati da loro sin qui, sono al numero di 23, se bene li sei tra il decimo e decimo settimo non mi son pervenuti; ma glie n'ho dato avviso, e senz'altro doveranno rimandargli.
Dello specchio parabolico ho sempre tenuto per difficilissimo, se non impossibile, il condurlo di tal figura; ma quando ei sia sferico e di porzione di sfera grandissima, è intorno al suo centro la figura sua tanto poco differente dalla parabolica, che supplendo il potersi lo sferico perfettamente lavorare al mancamento della figura parabolica, che l'effetto dell'abbruciare riuscirà più gagliardo nello sferico che nel parabolico, se ben questo unisce i raggi reflessi in un sol punto e l'altro no.
Duolmi di non poter dar satisfazzione alla P. V. Rev.ma ed al gentilhomo Alemanno, amico suo, in materia de i cristalli per un telescopio, imperò che, havendo io persa la facoltà di potergli adoprare, mi sono levato di casa due che ne havevo di mediocre bontà, riserbandomi solamente il mio antico e scopritore delle novità celesti, il quale già destinai al Gran Duca mio Signore: il quale si è applicato da alcuni mesi in qua sì fissamente alla fabbrica di tali cristalli, che si mena perpetuamente seco per le ville e per tutti i luoghi uno che lavora continuamente; e l'A. S. S. sempre soprastà all'opera, nè vuole che il maestro lavori per nessun altro, e l'A. S. S. ne è così avara che non se ne può havere in conto nessuno: sì che conviene che per ora mi scusino se non le servo, come sarebbe il mio desiderio.
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