Quanto alle cose mie, sto consolatissimo e ressignatissimo nella volontà di Dio; e mi creda che quanto li scrissi nel fine della Matonaia(626) mi sta talmente stampato nel cuore, che non mi scomporrò mai per qualsivoglia strano avvenimento che mi possa intravenire. Di Venetia aspetto ogni dì buone nove; ma venghino in qual modo si sia, che riceverò tutto dalla mano di Dio. In tanto qua da' Padroni vengo trattato meglio che non merito.
Ho consegnata la lettera al nostro veramente gentilissimo Sig.r Borghi(627), che gli è stata carissima. Quanto alle lenti, credo che sarà più sicuro che ella le conservi appresso di sè, legate nella scattoletta medesima con la quale le mandai, sino che verrà occasione, o a me o a V. S., di mandarle.
Ho hauto occasione di trattenere qua da me un Padre Fra Benedetto da Siena, Gesuato, quale di mattina s'imbarcarà per Livorno, e verrà a trovare V. S. molto Ill.re e li darà più minuto raguaglio dello stato mio: a lui mi rimetto, e in tanto bacio le mani a V. S. con tutto l'affetto.
Roma, il 16 di Gen.o 1638.
Di V. S. molto Ill.re ed Ecc.ma
S.r Gal.o Gal.i
Devotiss.o e Oblig.mo(628) Ser.re e Dis.loDon Bened.o Castelli.
Fuori: Al molto Ill.re ed Ecc.mo Sig.re e P.ron Col.moIl Sig.r Galileo Galilei, p.o Filosofo di S. A. Ser.ma
Firenze.
3650.
FULGENZIO MICANZIO a GALILEO [in Firenze].
Venezia, 16 gennaio 1638.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. VI, T. XIII, car. 74. - Autografa la sottoscrizione.
Molto Ill. et Eccell.mo Sig.r, Sig.r Col.mo
Ho ritardato lo scrivere a V. S. molto Ill. et Eccell.ma aspettando pure da Cremona questo benedetto violino, per il quale Mons.r Monteverdi(629) mi assicura haver fatte molte e replicate instantie, e pur ancora non comparisce.
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