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      Receverà con questa 9 fogli del suo Dialogo con l'Apendice, dal che cavo, se ben mi riccordo, che la stampa è sul fine; ma non so se V. S. li haverà havuti tutti ordinatamente, perchè questi con li altri mandati di qua non sono susseguenti.
      Quei particolari de i moti dalla sua diligenza osservati nella luna(630), li communicai qui a diversi, in particolare al Sig.r Argoli, che ne restò assai maravigliato, et anco ad un di questi Sig.ri Fiamenghi, che ne ha scritto fuori, per il che mi fa continua instanza, a ricchiesta de' professori fuori, che se le dia qualche maggior lume, specialmente sopra il modo dell'osservarli. Hor vegga V. S. che io non son solo che, anco svegliato dalla sua divina mente, non so caminar inanti. La prego di qualche maggior aiuto, anco per sodisfattione dell'altrui curiosità; che però servirà a questo bene, che quei buoni Padri, che s'arrogano l'inventione delle macchie solari, non potrano fare l'istesso de i moti lunari.
      Il Sig.r Argoli in una sua lettera mi mette questa polizzeta(631), che mando di suo pugno a V. S. e ne aspettarò il suo parere.
      Ho pregato l'Albergheti che mi faccia una forma della sua sfera(632) per mandar a V. S., che è veduta con gran gusto da' curiosi che capitano in Venetia, perchè adesso mostra assolutamente tutte le cose contenute ne' Dialogi, in particolare le stationi, retrogradationi de' pianeti; e Giove fa una revolutione sola nel tempo che la terra ne fa 12, e così degli altri tutti a penello: ma nessuna cosa dà gusto maggiore che quella delle macchie solari, delle quali si veggono tutti li accidenti descritti, che per altro a molti erano inintelligibili.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XVII. Carteggio 1637-1638
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 584

   





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