Questo è il parere di questo eccellente huomo, ed ho voluto scriverlo a V. S. molto Ill.re a fine che se ne serva, se le parrà espediente. Prego per fine S. D. M. che esaudisca i voti di tutti i suoi servitori, che le augurano la pristina sanità; e facendole umile riverenza, le bacio le mani.
Roma, li 23 Gen.o 1638.
Di V. S. molto Ill.re ed Ecc.maS.r Galilei. Firenze.
Devot.mo ed Obbligat.mo Serv.rePier Batta Borghi.
3655*.
FRANCESCO RINUCCINI a GALILEO [in Arcetri].
Venezia, 23 gennaio 1638.
Bibl. Est. in Modena. Raccolta Campori. Autografi, B.a LXXXVII, n.° 10. - Autografa.
Molto Ill.re Sig.re e P.ron mio Oss.mo
Io comincio a creder per vera l'oppinione di un certo Giesuita che leggeva a mio tempo in Roma, che a un infinito si potesse accrescere; poichè me lo fanno toccare con mano i favori che mi continua delle sue lettere, ripiene di così vive dimostranze d'affetto, con che si vanno facendo maggiori le mie obbligationi, quali io, come inabile a corrispondergli, reputavo infinite.
Se le pietre lucifere(638) mi occorreranno per servitio dell'amico, farò capitale della sua gentilezza.
Il libraro de' Giunti(639) mi adisse a' dì passati, non haver ancora havuto dal lazzeretto i libri che vi ha d'Olanda; perciò non posso rispondergli altro circa il proposito che mi accenna. Ma nel piego grosso, che gl'inviai la passata, del Padre Maestro Fulgentio, mi fo a credere che vi fussero i fogli che desiderava. E qui per fine con tutto l'animo la riverisco.
Venetia, 23 Gen.o 1638.
Di V. S. molto Ill.re
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