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      E perchè qui mi cade in mente l'altra pur mia del flusso e reflusso, desidero che ella mi metta in chiaro certo pensiero e dubbio che mi si raggira nella mente, il quale è tale: Si osserva, i flussi e reflussi esser massimi ne' plenilunii e nuovilunii, e minimi nelle quadrature; onde costì è il detto comune: Sette, otto e nove, l'acqua non si move; venti, ventiuno e ventidù, l'acqua non va nè in su nè in giù, che sono i tempi delle quadrature. Ora, potendo i flussi e reflussi esser grandi in due modi, cioè o che l'acqua si alzi molto sopra lo stato mezzano e comune, o vero che ella sotto di questo si abbassi molto, sì che, per esempio, alcune volte, crescendo, ella si alzi, v. g., tre braccia sopra il comune nel suo crescere, e nel calare poi si abbassi sotto il comune un braccio solo, sì che la differenza tra gli estremi termini del flusso e reflusso importi quattro braccia, la quale differenza importerebbe la medesima quantità di spazio se l'alzamento nel flusso fusse un sol braccio sopra il comune e poi, sei hore dopo, calasse nel reflusso tre braccia sotto il comune; ora qui desidero di esser informato se queste due maniere diverse indifferentemente seguono nel nuovilunio e nel plenilunio, o pure se nell'uno di questi tempi, v. g. nel plenilunio, i flussi e reflussi son grandi perchè l'acqua si alzi molto sopra il comune, e nell'altro tempo, cioè nel nuovilunio, la grandezza del flusso e reflusso dependa non dall'alzarsi tanto sopra il comune, ma dall'abbassarsi sotto. Sopra questo particolare ne aspetto sua informazione.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XVII. Carteggio 1637-1638
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 584

   





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