Ma conviene portare con patienza ciò che Dio ci manda. Essa si può molto ben consolare, che se hora patisce questo mancamento, ha però ricevuto tanto benefitio e tanta gloria mercè dell'acutezza della sua vista, che ha trapassato quella di tutti gl'antenati, et havranno i posteri che fare a poterla acuire in grado così eccellente.
Io me la vado passando al meglio che posso, con alquanto di tregua con la podagra. Se il Padre Francesco(654) si trova costì, di gratia li ricordi, venendoli il commodo, se mi potesse far vedere quel quinto tomo di quel Franzese(655) dell'Euclide scritto in tutte le lingue, inviandomelo per il corriere o condottier[o], che subito visto lo rimandarei: e mi perdoni dell'incommodo. Stia allegramente più che può, e vada suscitando l'allegrezza di quando in quando con il buon vino, che non li nuoce come a me; e si ricordi del cordialissimo e riverente affetto che li professo: con che li bacio le mani.
Di Bologna, alli 2 Feb.o 1638.
Di V. S. molto Ill.re et Ecc.maDev.mo et Ob.mo Ser.re
F. Bon.ra Cavalieri.
Fuori: Al molto Ill.re et Ecc.mo Sig.r e P.ron Col.oIl Sig.r Galileo Galilei.
Firenze,
ad Arcetri.
3666*.
ORTENSIA GUADAGNI SALVIATI a GALILEO in Arcetri.
Pisa, 2 febbraio 1638.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. XIII, car. 277. - Autografa la sottoscrizione.
Molt'Ill.re Sig.re
Quando V. S. si compiacque, nella prima lettera che mi scrisse, darmi parte delle sue miserie in essere affatto venuto ciecho, non manchai di compatirla et risponderli imediatamente, con darli intenzione ancora, circa la fanciulla che mi raccomandava(656), che sarebbe stata consolata, sì come in effetto è seguito, sendo che S. A., a intercessione di V. S., ha ottenuta una delle dote; che però potrà detta fanciulla mandare dal S.r Segretario Guidi(657), che troverà esser così. Pregando V. S. essercitarmi con suoi comandamenti, e la saluto nel Signore.
| |
Dio Padre Francesco Franzese Euclide Bologna Feb Bon Cavalieri Galileo Galilei Arcetri Arcetri Segretario Guidi
|