Il Sig. Lodovico Elsevirio, essendosi egli proferto, come V. S. mi scrive, di stampare in un corpo di volume le sue opere tradotte in latino(683), senza dubbio lo fa per acquistar reputazione nel suo introito del negozio in proprio(684); e questa è una opportunità da non dover esser negletta. Non credo che lui si attenda in ciò al Sig. Carcavi, poichè non ne ha fatto menzione; anzi è verisimile che lo voglia intraprender da sè, il che sarà molto meglio etc.
3674.
DINO PERI a [GALILEO in Arcetri].
Pisa, 10 febbraio 1638.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. XI. car. 275-276. - Autografa.
Molto Ill.re et Ecc.mo Sig.re e P.ron mio Col.mo
Bench'io non creda di haver nuove particolari per V. S. molto Ill.re et Ecc.ma, ho nondimeno obligo particolarissimo di scriverle qualche verso per ricordarle la mia infinita devotione e ringratiarla, sì come io fo con tutto l'animo, delle dimostrationi che ella mi continua della sua benignità, honorandomi di suoi saluti per mezo del Sig.r Pieralli e regalandomi appresso di delitie. Compatisco poi estremamente gli occhi di V. S., et ammiro la sua franchezza in tollerare un tanto accidente. Muove la compassione e la maraviglia insieme nel Ser.mo Gran Duca e in tutti questi Ser.mi Principi. Domandandomi il Principe Gio. Carlo che consolationi si pigliassi V. S., risposi: "l'adoprar più che mai la speculatione"; e poi in termine allegro, "la speranza, nel disperar della vista, di non haver paura de' vini generosi, potendone trovar de' buoni". Mi soggiunse che haveva certa malvagia perfettissima, e n'haveva mandata al Sig.r Alamanni(685), e che era però facile che V. S. ne havesse hauto parte; ma io replicai ridendo, che era forse più facile, se era cosa tanto esquisita, che il Sig.r Alamanni non se la sapessi spiccar dalla bocca.
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