Imperò che posta la luna in oriente, si trova in essa una macchia, separata dall'altre e come posta in isola, di figura ovata, e vicina all'estremo limbo del veduto emisferio lunare; et il suo luogo è tra l'oriente e l'austro, sì che possiamo dire che caschi sotto sirocco: e questa, che è delle macchie antiche, reali e vere, è anco conspicua con l'occhio libero. A questa quasi diametralmente se ne oppongono due, pur separate dalle altre e collocate esse ancora, quasi che isolette, in campo assai largo e molto lucido, e sono esse ancora non molto remote dall'estremo limbo della faccia lunare da noi veduta; et in relazione all'altra superiore, possiamo dire trovarsi tra borea et occidente sotto maestro.(700) Queste osservando io, ho scoperte le apparenti mutazioni sopra accennate, e con tale evidenza che l'intervallo che si trapone tra quella prima detta e l'estrema circonferenza lunare, si vede tal volta molto angusto, sì che pare che la sua larghezza a pena adegui la decima parte della larghezza di essa macchia oscura, et altra volta cotal intervallo si fa tanto maggiore che pareggia tutta la larghezza della medesima macchia; la qual larghezza viene anco ampliata nel discostamento dall'estremo limbo, atteso che qui si vede più in maestà, e là più in iscorcio. Simile variazione mostrano le macchie diametralmente opposteli, atteso che si scorgono con altrettanta differenza avvicinarsi e discostarsi dalla circonferenza di essa luna, rispondendo alternatamente alle variazioni dell'altra macchia opposta; cioè che quando questa apparisce prossima alla circonferenza della luna, quelle se gli veggono remotissime, e quando queste se gli avvicinano, quella per l'opposito se gli discosta.
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