Sarò al ritorno a passare i debiti offitii.
Mi sono informato intorno al rispiarmo che desiderono coteste Monache, e trovo unitamente il consiglio di persone pratiche esser di pigliare in Firenze quella quantità di aringhe che gli bisognano, poichè qui in Pisa più si pagano una cratia l'una e assai scriate, e a centi vien messo in dubbio il darle a dieci giuli; a Livorno poi, per mezzo del Sig.r Lori che ci ha un amico, si otterrebbero a lire cinque il cento. Ma questi medesimi, benchè interessati, dicono che in Firenze si haveranno al medesimo prezzo, e che questa non è la prima nè la quarta mercanzia che val meno a Firenze che a Livorno, donde ella si parte. Il Sig.r Braccio Manetti ha costà il fratello informatissimo di negotii mercantili, e facilmente potrà ragguagliarla del vantaggio che si può havere a quella dogana. Finisco baciando a V. S. le mani con reverentissimo affetto, e le desidero con tutto il cuore buona prosperità.
Pisa, 24 Feb. 1637(714).
Di V. S. molto Ill.re et Ecc.maOblig.mo e Devotiss.o Ser.re
Dino Peri.
3689.
[BENEDETTO CASTELLI] a GALILEO in Firenze.
Roma, 27 febbraio 1638.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. XII, car. 36. - Autografa.
Molto Ill.re ed Ecc.mo Sig.re e P.ron Col.mo
Un figliuolo del Sig.r Assessore del S.o Offizio(715), ricercato da me per mezo di un terzo, servatis servandis, m'ha mandato a dire che questa sera, che io scrivo questa mia, sarebbe spedita lettera per il negozio di V. S. molto Ill.re ed Ecc.ma, e che si sarebbe fatto qualche cosa di buono; altro non ho potuto penetrare.
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