Č qui ancora un gentil huomo Siciliano, molto intelligente e discreto, et in particolare nella prospettiva e fabrica de' specchi ha molte cose peregrine. Mi dice haver preso il viaggio per la sola curiositā di conoscere li professori di queste scientie peregrine, et che in Roma ha conversato con il P. D. Benedetto, discepolo di V. S., e con quei professori Giesuiti, tra' quali non ha osservata cosa nova; et in particolare del P. Scheiner non parla con hiperbole, anzi che ne i suoi proprii istromenti l'ha trovato assai corto. Dice anco che vi č un Giesuita che scrive contra li Dialoghi di V. S. Eccell.ma, professando una confutacione con li proprii argomenti di lei. Vedremo anco questo, e se saprā farci stravedere. Dice questo Signore, che principal desiderio suo era d'imparare qualche cosa da V. S., ma che l'ha ritrovata cosė indisposta della sanitā che non ha ardito travagliarla. Si č abboccato in Bologna anco col P. Cavallieri, et havuto discorso sopra il suo Specchio Ustorio, del quale sicome loda la dimostratione, cosė tiene che in opera non riesca; e me ne ha detta qualche buona ragione, fondata sulla prattica della materia. Procurava qui in Murano la fabrica de' specchi grandi concavi, ma non si trova nč chi li sappia fabricar giusti nč meno lavorare. L'istesso era avvenuto per inanti anco a me, che grandemente ne bramava uno per qualche bizaria che mi passa per mente.
Il mio medico qui non mi sa riccordare per la flussione degl'occhi cosa di meglio che il sedagno; ma giā V. S. lo prova, e sento estremo dispiacere che riceva il tormento senza profitto.
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