E per fine le bado afettuosamente le mani.
Di Saccilletto, li 3 di Marzo 1638.
Di V. S. molto Ill.re et Ecc.maSer.re Aff.mo et Cord.mo
Alfonso Antonini.
Fuori d'altra mano: Al molto Ill.re et Ecc.mo Sig.r mio Oss.moIl Sig.r Galileo Galilei.
Firenze.
3695.
DINO PERI a [GALILEO in Arcetri].
Pisa, 3 marzo 1638.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. XI, car. 279. - Autografa.
Molto Ill.re et Ecc.mo Sig.r e P.ron mio Col.mo
Non rimando per istasera a V. S. molto Ill.re et Ecc.ma la sua lettera del Sig.r Piccolomini(727), perch'io desidero di mostrarla ancora ad alcuni amici, che ne riceveranno gusto grande. L'Ill.mo Senator Soldani(728) fu incontrato da me otto dì sono per Pisa, e nel farli riverenza mi disse d'esser per partire il giorno di poi per Firenze. Detti nuova di tal lettera all'Altezze hiermattina, e la lessi particolarmente al Ser.mo Principe Leopoldo et al Gran Duca. Ringratiai ancora il Ser.mo Gio. Carlo della intentione, che havea V. S. saputa da me, di volerle inviar della malvagia(729), e mi replicò di voler la sera metterla in esecutione. Tutti poi questi Ser.mi Principi la compatiscono teneramente, e vorrebbono poter trovar modo di restituirle e la vista e la gioventù.
Si trova da me da parecchi dì in qua il P. Francesco(730), il quale si scusa con V. S. del non haverle fatto motto nella partenza, perchè fu assai improvisa. Seppe il Gran Duca esser mio ospite, e così hiermattina, mandandomi a chiamare, mi commesse ch'io menassi meco il Padre ancora. L'occasione fu una gran partita di stromenti, venuti a S. Alt.za di Alemagna.
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