ARTURO WOLYNSKI. Firenze, tip. della Gazzetta d'Italia, 1878, pag. 87.
Molto Rev. Padre,
La Santità di Nostro Signore, col parere di questi miei Eminentissimi, s'è compiaciuta di permettere a Galileo Galilei, che dalla villa d'Arcetri, ove sta ritenuto, possa farsi trasportare a sua casa in Fiorenza ad effetto di farsi curare de' suoi mali. Comanda però Sua Beatitudine ch'egli non esca per la città, nè meno ammetta in sua casa, a pubbliche o segrete conversationi, huomini tali che gli possano dar campo di far discorsi della sua dannata opinione del moto della terra; volendo Sua Santità che particolarmente gli prohihisca sotto gravissime pene l'entrare a ragionare con chi si sia de sì fatta materia(739): e stia ella nel rimanente avvertita ch'egli osservi quanto da Sua Beatitudine e da questi Eminentissimi se gl'impose. Et il Signore la conservi.
Di Roma, li 6 Marzo 1638.
Di V. R.
Come fratelloIl Card.le Barberini.
3702*.
LODOVICO ELZEVIER a GALILEO [in Arcetri].
Amsterdam, 9 marzo 1638.
La seguente lettera fu pubblicata da ANGELO DE GUBERNATIS, Carteggio Galileiano, nella Nuova Antologia, seconda serie. Vol. XVIII, 1879, pag.46; di poi figurò col n.° 983 nel catalogo degli autografi posseduti dal Conte L. Paar e venduti all'asta li 20-25 marzo 1893 dalla Ditta Alberto Cohn di Berlino; ma ignoriamo dove ora se ne trovi l'originale: perciò la riproduciamo dall'edizione del DE GUBERNATIS; Cfr. l'informazione premessa al n.° 37.
Excellentissimo Signore et Padron mio Osservandissimo,
Ho ricevuto la lettera de V. S. delli 6 Febbraio, per la quale ho inteso la sua infelicità, la quale non è men stata a me che ad altri osservatori del suo nome dolorosa.
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